Combatti le infiammazioni e i dolori articolari con l'alimentazione

Combatti le infiammazioni e i dolori articolari con l'alimentazione

Le problematiche a carico delle articolazioni non rappresentano solo un disturbo di natura meccanica ma sono spesso accompagnate da una sinergia di fattori negativi che impediscono al nostro organismo di ristabilire una situazione di normalità. Questi fattori sono riconducibili alla vita sedentaria, all’utilizzo dell’automobile, all’assunzione di una posizione scorretta da seduti, allo stress psicofisico e all’alimentazione sbagliata.

Il nostro corpo subisce nel tempo una condizione di pressione su alcune aree specifiche che determina infiammazioni e produzione di radicali liberi. Massaggi, manipolazioni e ginnastica correttiva sono di fondamentale importanza, ma se le nostre cellule, già sofferenti e danneggiate, non vengono aiutate da una corretta alimentazione ricca di sostanze antiossidanti, i dolori si ripresenteranno nuovamente.

L’artrosi è sempre accompagnata da un elevato stress ossidativo per azione diretta dei radicali liberi, molecole altamente instabili in grado di danneggiare tutte le strutture con cui entrano in contatto. Sono talmente potenti da costringere l’organismo a produrre a sua volta radicali liberi superossidi per controllare la loro propagazione. Purtroppo, nelle patologie a carico di ossa e articolazioni, questo peggiora la situazione, aggravando lo stato infiammatorio. L’articolazione interessata da infiammazione, inoltre, libera istamina, che determina vasodilatazione venosa. A causa di questa azione avremo quindi stasi venosa a carico dei corpi vertebrali, dei legamenti che circondano il midollo e delle articolazioni. La cattiva irrorazione sanguigna provoca la scarsa nutrizione delle vertebre e dei tessuti adiacenti, che diventano più sensibili alle pressioni e alla gravità. Semplificando questo concetto, si verificherà il seguente quadro: le articolazioni non vengono irrorate adeguatamente dal sangue, ne consegue scarso ricambio e quindi legamenti gonfi, che portano a edema per richiamo dei globuli bianchi e aumento dello stress ossidativo, causando dolore articolare e nevralgie.

Il sovrappeso non solo aggrava questo quadro ma lo amplifica, perché le vitamine liposolubili, tipo la vitamina E o il betacarotene, sono intrappolate e non possono agire come antiossidanti.

Alimentazione, infiammazioni e salute delle articolazioni

Visto che le articolazioni sono il punto in cui il nostro organismo accumula non solo radicali liberi, ma anche acido urico, è essenziale seguire uno stile di vita che deacidifichi l’organismo a partire da una sana alimentazione di tipo alcalino.

Normalmente questi acidi vengono eliminati grazie a una serie di processi fisiologici in grado di mantenere il corretto equilibrio dell’organismo. Le particelle acide migrano dalle cellule al tessuto linfatico che, attraverso una serie di capillari, vasi, gangli, raccoglie le sostanze di rifiuto da tutti i tessuti e poi le riversa nel sangue per l’espulsione. Se viene costantemente prodotto un eccesso di sostanze acide, queste si accumulano portando al nascere di disturbi legati all’acidosi: stanchezza cronica, scarsa concentrazione, sonnolenza, irritabilità, emicranie, crampi muscolari, dolori muscolari e articolari, infiammazioni frequenti, candidosi, cellulite, osteoporosi,artrosi, artrite.

Esistono ampie evidenze nella letteratura scientifica che dimostrano come la dieta giochi un ruolo importante nella gestione dell’equilibrio acido-base. Ogni alimento, infatti, in base alla propria composizione può fornire all’organismo un carico acido (cibo acidificante) oppure sostanze in grado di neutralizzare le scorie acide (cibo alcalinizzante).

Bisognerebbe dunque organizzare la propria alimentazione in modo tale che gli alimenti alcalinizzanti rappresentino circa il 75-80% del consumo giornaliero.

Gli alimenti consigliati sono in genere frutta e vegetali (mele, limoni, insalata, miglio, patate, mandorle, semi di sesamo, mirtilli, broccoli, bieta, carote, sedano, cavoli, fagiolini, cipolle, arance, melassa e, in genere, tutta la frutta e la verdura fresca), con l’aggiunta di un 20% di cibi di origine animale (carne, pesce, crostacei, latte e derivati), ma anche frumento e cereali. Sono cereali (o simil-cereali) alcalinizzanti la quinoa, il miglio e l’amaranto.

In pratica, per ogni alimento acidificante (gli ultimi dell’elenco) se ne scelgono quattro di tipo alcalinizzante.

È fondamentale anche bere molta acqua (circa 2 litri al giorno, lontano dai pasti), anche questa “alcalinizzante”: osservate le etichette delle acque che acquistate, il pH dev’essere superiore a 7.

Noci, soia, avocado: ricchi di vitamina E che favorisce la rigenerazione del tessuto articolare e di vitamina B3 che ne migliora la mobilità e la forza. Broccoli, rape, cipolle, carote (meglio se freschi, sotto forma di centrifugato) e germogli di alfa alfa, prugne secche: ricchi di boro, che contrasta l’osteoporosi riducendone i dolori associati.

Gli alimenti che favoriscono le infiammazioni articolari

È importante ridurre il sale e cercare di sostituirlo con condimenti alcalinizzanti: zenzero, peperoncino, curry, salvia, rosmarino, semi di finocchio e semi di cumino.

Sono da evitare: le carni, le uova, i cibi conservati e zuccherati, ma anche le farine bianche, i lieviti, il grano, il latte e i suoi derivati. Questi alimenti, infatti, sono tra i principali allergeni e le intolleranze alimentari rientrano tra le cause dei fenomeni infiammatori.

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